mercoledì 3 ottobre 2012

Il patto dei comitati friulani


Un buon numero di comitati cittadini che in Friuli si oppongono ad opere come la Tav, nuove autostrade, centrali a biomasse, inceneritori ecc. hanno deciso di stipulare tra loro un Patto di mutuo appoggio.
Hanno firmato il Patto No Tav Udine, Pas Dolomiti, Comitato contro la centrale biomassa di Sedegliano, i comitati del portogruarese contro le biomasse, il Gruppo di Mutuo soccorso di Cordenons, il Comitato per l’acqua bene comune di Pordenone, il Comitato contro l’inceneritore di Fanna, il Comitato Arca contro la Cimpello-Sequals-Gemona e il Movimento tutela Arzino.
Più informazioni su http://www.ecoecquo.org/
Di seguito il testo del Patto

Patto di mutuo appoggio


I Comitati, le Reti, i Movimenti, le Associazioni e i singoli cittadini che si riconoscono nelle istanze della salvaguardia ecologica dei territori dove abitano e vivono e nella difesa della salute di tutti gli abitanti senza distinzione alcuna, di comune accordo, di fronte all’insorgere di sempre nuove emergenze ambientali e alla conclamata impermeabilità delle Istituzioni alle istanze preoccupate della popolazione coinvolta nelle suddette emergenze, stabiliscono di creare un Patto di mutuo appoggio con l’intento di:

  • creare una rete di solidarietà attiva fra tutti coloro che già si battono in loco per difendere il proprio territorio, sensibilizzare sempre più cittadinanza nell’interesse dei beni comuni, stringere relazioni di mutuo soccorso nei momenti cruciali delle lotte condotte in loco uscendo dalla logica di NIMBY (acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett.“non nel mio cortile”) con la consapevolezza che l’ambiente e le relazioni umane appartengono ad un sistema complesso e sinergico.
  • affermare, tutelare ed estendere il diritto alla preventiva e totale informazione in merito a ogni intervento che si voglia realizzare sui territori, stimolando e sostenendo la partecipazione attiva dei cittadini, sostenendo la difesa dei beni comuni (acqua, aria, terra, energia); trasformare questa presenza attiva in un soggetto dotato di pari dignità, riconosciuto come interlocutore ufficiale delle amministrazioni e Istituzioni in generale, le quali non potranno più prescindere dalle conoscenze e sensibilità diffuse sui territori;
  • sostenere e incentivare i sistemi di promozione e di consumo che valorizzino le risorse territoriali, minimizzino gli impatti ambientali e gli spostamenti di merci e persone, e che non siano basati sullo sfruttamento, in particolare dei paesi più poveri del mondo;
  • affrontare la realizzazione delle grandi opere pubbliche (pagate con sistemi di finanziamenti a vantaggio dei privati e a scapito della collettività e con appalti e subappalti spesso in odor di mafia) e la localizzazione degli impianti energetici (centrali a combustibili fossili, inceneritori, termovalorizzatori, gassificatori, rigassificatori, ecc) con un approccio consapevole, trasparente rivolto al bene comune opponendosi al tentativo di depauperamento dei territori sia per la mancanza di un piano energetico nazionale condiviso e partecipato, sai per impedire che la logica degli affari di pochi divori le risorse di tutti.
  • spingere, a partire dalle regioni, per la cancellazione della Legge Obiettivo, della Legge Delega Ambientale, della Legge Sblocca Centrali, dei Certificati Verdi per gli inceneritori e per la radicale modifica del Disegno di Legge sull’energia. Esigere la Pianificazione condivisa di ogni settore strategico per la vita dei cittadini, quali sono per esempio l’energia, i trasporti, le comunicazioni, la sanità, i servizi, il consumo del territorio; insistere sull’applicazione reale della procedura Vas (valutazione strategica ambientale) a tutti i processi decisionali che riguardano i settori di cui sopra.

Su queste basi, diamo vita ad un Patto di mutuo appoggio, nei principi dell’orizzontalità delle decisioni assembleari, della partecipazione attiva e dell’impegno reciproco, nell’autonomia da qualsiasi partito politico e/o interesse privato.

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