Nell’ultimo libro di quella che si può considerare la
trilogia dell’impero scritta da Michael Hardt e Antonio Negri, Comune.
Oltre il privato e il pubblico (Commonwealt) gli autori ci fanno
entrare nel laboratorio della post-modernità in crisi per osservare le
dinamiche, oggi non più nascoste, dell’appropriazione del comune da
parte del capitale.
Mentre
per la seconda modernità Marx aveva previsto l’evoluzione dei rapporti
di capitale in rapporti di dominio, cioè rapporti sempre più
complessi, automatici e tecnicamente potenti, Negri e Hardt descrivono
l’attuale panorama biopolitico come una dinamica in cui la forma
neoliberista dello sfruttamento tenta di soggiogare continuamente le
forze produttive.
La bellezza del Comune
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